Lambrusco Maestri: produzione a base del vitigno selvatico

lambrusco maestri

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Il Lambrusco Maestri è uno dei vitigni più antichi d’Italia. Ha la caratteristica di essere conosciuto sin dall’antichità dalle popolazioni che abitavano la nostra penisola: infatti è noto fin dai tempi degli antichi romani che lo chiamavano Lambrusca Vitis come riportato anche da Plinio il Vecchio. Egli ne parla come di una serie di vitigni selvatici che davano acini piccoli e aspri e inizialmente non venivano utilizzati per fare il vino.

Questo è stato possibile perché il vitigno è una variante selvatica diffusa in diverse regioni. Le viti di Lambrusco Maestri crescevano sul limitare del bosco e i loro grappoli venivano depredati dagli animali selvatici, soprattutto dagli uccelli che ne erano molto ghiotti. Il sottotipo di vitigno “Lambrusco Maestri” si presenta con grappoli di medie dimensioni a forma cilindrica con densità media e alati.

Le bacche sono di medie dimensioni sferiche e con molta pruina sulle bucce coriacee ed acide, per questo ottime nella produzione di vino frizzante. Il vitigno è molto fertile ed è apprezzato per la sua vigoria e resistenza, predilige i climi freddi e umidi. La sua maturazione è tardiva, ma non si segnalano particolari problemi di malattie.

Vini a base di Lambrusco Maestri

Il lambrusco è uno dei vitigni più amati, diffusi e vinificati in Italia, tuttavia è stato piuttosto semplice selezionare due bottiglie che si distinguono da tutte le altre per freschezza e gusto:

  • Lambrusco Terre Verdiane 1813: un buon Lambrusco si può riconoscere al primo sguardo poiché denso, sanguigno, e tinge i calici con un colore indelebile e una spuma esuberante. È il grande Lambrusco della tradizione elevato all’ennesima potenza. Da anni, il vino che ha reso celebre la cantina Terre Verdiane. Un vino dal prezzo inspiegabilmente basso.
  • Ceci Otello Gold NerodiLambrusco 1813 Emilia IGT Magnum: dal colore rosso porpora con spuma violacea, al naso offre l’intera gamma di aromi varietali, dal melograno ai frutti di bosco, rosa, violetta, chiudendo con spezie dolci ed erbe aromatiche. Al palato è cremoso, fruttato, con buona tannicità e di giusta sapidità. Affinato 3 mesi sui lieviti. Prezzo più elevato, ma una volta assaggiato non si rimpiange la spesa sostenuta!

Abbinamenti vegani al Lambrusco

Inaspettatamente la cucina vegana si sposa benissimo al Lambrusco con piatti come il patè di fagioli e ceci al rosmarin e ilrRagù rosso di lenticchie decorticate vegan. Il sapore frizzantino del Lambrusco Maestri è l’ideale per soddisfare il palato al massimo con questi piatti.

E tu? Hai già provato questi fantastici abbinamenti? Se non è così fallo subito. Acquista una delle bottiglie consigliate ssul sito www.viniperbacco.com e goditi l’esperienza.

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