Allegrini, i rossi che il mondo ci invidia

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Bussa alla porta della famiglia Allegrini e accomodati nel tempio della tradizione vitivinicola della Valpolicella. Siamo in una delle zone più prestigiose del panorama enologico dello Stivale, tra Verona e il Lago di Garda. Terra dedita alla coltivazione della vite sin dall’alba dei tempi, come peraltro attesta l’etimologia: in latino val pollis cellae non è altro che la valle delle mille cantine. La natura del terreno, la tradizione che accompagna generazioni di viticoltori, l’ubicazione prevalentemente collinare e il clima concorrono a fare di questi 6000 ettari vitati uno dei paradisi vitivinicoli che tutto il mondo ci invidia. Zoomiamo allora su questi vigneti e scopriamo le peculiarità della Valpolicella e i fattori ambientali chiave. Il terreno è di natura calcarea e secondo gli studiosi si può far risalire all’età del Cretaceo. Il clima moderatamente continentale è mitigato dal microclima del lago di Garda. Aggiungici i venti freschi che spirano dalla Lessinia e che le valli vitate si distendono da nord a sud favorendo l’esposizione dei vigneti. Ecco dove ha messo radici la famiglia Allegrini da qualcosa come 400 anni.

Valpolicella, culla dei rossi dell’azienda Allegrini

Nel 1854 la famiglia Allegrini si installa a Fumane, in provincia di Verona, ma è con Giovanni che ha inizio la svolta decisiva. Considera che sotto l’insegna Allegrini sono oggi raggruppate almeno quattro aziende distribuite tra il Veneto e la Toscana. Sono ben 240 gli ettari vitati dell’azienda e grosso modo 100 quelli che appartengono alla famiglia Allegrini. Siamo nell’area della Valpolicella Classica, culla di un vino prestigioso come l’Amarone, uno dei più grandi rossi d’Italia e del mondo intero. L’elevata qualità dei vini e la consolidata presenza sui mercati esteri, oltre naturalmente alla tradizione e al favore della terra, hanno permesso all’azienda Allegrini di piazzarsi costantemente in cima a una delle classifiche più celebri, quella del Wine Spectator. Nel 2008 è diventata autorevole pure la location dal momento che gli Allegrini hanno rilevato quello spettacolo nello spettacolo che risponde al nome di Villa della Torre, bellissimo esempio di costruzione rinascimentale e scenografia ideale per un vino così rinomato.

Palazzo della Torre, l’eccellenza della famiglia Allegrini

Scrigno dei vigni Allegrini e sede di eventi di rilevanza internazionale, Villa della Torre è immersa nel vigneto chiamato Palazzo della Torre, lo stesso che fornisce le uve con cui si produce l’eccellente Palazzo della Torre, vino morbido e vellutato. È un rosso fermo noto in tutto il mondo per essere stato incluso per 5 anni consecutivi nella top 100 del Wine Spectator. Roba da inchinarsi prima ancora di assaggiarlo. Al naso sentirai note fruttate e richiami di tabacco e poi sarai ammaliato dall’assaggio avvolgente e caldo. Ci penserà la infinita persistenza del finale a lasciarti piacevolmente inebriato. Puoi abbinare il Palazzo della Torre alla carne alla brace, a piatti a base di selvaggina e a formaggi molto stagionati, ma è molto apprezzato in abbinamento con piatti originali dai sapori agrodolci e quindi anche con le specilità gastronomiche asiatiche. Se invecchiato di un decennio, questo rosso assurge a vette inesplorate.

Amarone della famiglia Allegrini, rosso passito da meditazione

Uno dei simboli della Valpolicella è l’Amarone e la famiglia Allegrini ne è l’interprete più appassionata. Conosciuto come Retico sin dai tempi degli antichi Romani, l’Amarone è figlio del Recioto, vale a dire l’unico vino di appassimento prodotto per secoli nella Valpolicella e oggi uno dei rari rossi passiti secchi al mondo. Uve selezionate dei vitigni Corvina Veronese, Oseleta e Rondinella sono sottoposte ad appassimento in ambienti opportunamente ventilati per un periodo di 4 mesi circa. Dalla trasformazione chimica che ne consegue salterà fuori un vino dal carattere eminentemente vellutato ed elegante. Al naso riconoscerai note di amarena, frutti di bosco e tabacco. All’assaggio sarai avvolto da un abbraccio caldo e vigoroso. Degustalo a una temperatura di 18°C in un ampio calice. Per quanto sia perfetto l’abbinamento con il risotto all’Amarone, gli stracotti e i brasati, l’Amarone dell’azienda Allegrini è anche un eccellente vino da meditazione.

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