Aia Vecchia nella terra del Bolgheri DOC

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L’azienda vitivinicola Aia Vecchia prende il nome da un antico casale che sorge sulle colline toscane tra Bolgheri, Castagneto Carducci e la costa tirrenica, terra vocata alla produzione di vini prestigiosi. Circondata da 42 ettari di terreno (di cui una trentina rientrano nella DOC Bolgheri), l’azienda Aia Vecchia è proprietà della famiglia Pellegrini da oltre vent’anni. I risultati e i riconoscimenti arrivano nei primi anni del progetto, tanto è vero che già nel 1998 la prima etichetta riceve apprezzamenti da parte di colossi internazionali come il Wine Enthusiast e il Wine Spectator. Sicuramente la passione della famiglia e la collaborazione del noto enologo Tibor Gal e dell’agronomo Daniel Schuster sono da annoverare tra le ragioni dell’immediato riconoscimento. Se tuttavia vedessi in quale contesto è immersa Aia Vecchia, capiresti come il territorio abbia ricoperto un ruolo fondamentale. Siamo nella terra del Bolgheri DOC, sulle colline che si distendono parallelamente alla costa proteggendo i vigneti dai rigori invernali, mentre le brezze marine mitigano i caldi estivi.

Aia Vecchia, come esaltare l’unicità del territorio

Ecco il paesaggio in cui è immersa l’azienda Aia Vecchia. Distese di ulivi e vigneti accarezzati dal vento e che la presenza umana percorre con estrema discrezione. Se desideri attraversare queste campagne devi farlo in punta di piedi, per intenderci. I borghi della zona sono ben conservati, la popolazione è oltremodo cordiale. I vini sono il loro tesoro e non è un caso che qui siano nate etichette che hanno fatto la storia dell’enologia italiana. L’eccezionale microclima bolgherese con l’esposizione ottimale e la natura dei terreni favoriscono la produzione di vini di qualità, come sono i tre rossi, il rosato e il bianco realizzati da Aia Vecchia. Peraltro la macchia mediterranea e il bosco hanno il pregio di proteggere questi vigneti, che godono pure del riflesso del mar Tirreno. L’azienda ha deciso di esaltare l’unicità del terroir e di puntare forte sulla qualità a scapito di una produzione limitata. L’attenzione che la famiglia pone a ogni dettaglio e a ogni fase della produzione, dalla raccolta a mano all’affinamento, fa il resto.

Aia Vecchia, 7 vitigni per 5 etichette

Sono sette i vitigni destinati alla produzione dei vini Aia Vecchia: il Cabernet Sauvignon, il Cabernet Franc e il Merlot vanno per la maggiore nel territorio, mentre il Petit Verdot, il Sangiovese, il Vermentino e il Viognier sono varietà che le altre aziende della zona coltivano in misura minore. Con queste uve Aia Vecchia produce 5 etichette, delle quali i veri alfieri sono rappresentati dai 3 eleganti rossi. La missione dell’azienda Aia Vecchia è chiara fin da subito: raccogliere al meglio le opportunità che offrono questi luoghi al fine di creare vini di alto livello qualitativo, sulla scorta di quanto fatto vedere dal celebre Sassicaia. Sta a te valutare se hanno vinto la partita, fatto è che i numerosi premi raccolti in ambito nazionale e internazionale, soprattutto dai vini Lagone, Sor Ugo e Vermentino, la dicono lunga in proposito.

I vini di Aia Vecchia

Il Lagone è il vino con cui ha avuto inizio il percorso intrapreso nel 1996 dall’azienda Aia Vecchia. È un rosso rubino cupo la cui struttura esprime al meglio la tipicità del territorio. Al naso rimanda alle amarene e alle spezie, mentre la nota legnosa viene direttamente dai 12 mesi trascorsi in barrique. In bocca si presenta asciutto e strutturato, con la morbidezza che viene attenuata dalla componente alcolica. In alternativa, puoi lasciarti ammaliare dal rosso Sor Ugo che viene sottoposto a una maturazione di 18 mesi in barrique e a un affinamento di 12 mesi in bottiglia. Il Morellino di Scansano invece è un rosso fresco e fruttato che viene fatto maturare in cisterne di acciaio inox. Abbinalo con zuppe di farro e coniglio al forno. All’aperitivo e ai secondi di pesce si accompagnano il Vermentino, l’unico bianco di Aia Vecchia, e il rosato Solidio, capaci di sprigionare intense note floreali.

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