Agripunica: l’eccellenza della viticoltura tra tradizione e innovazione

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Prima d’essere una pregiata etichetta Agripunica è una visione, l’incontro di eccellenze che hanno fatto la storia della viticultura italiana: la cantina Tenuta San Guido che, fondata all’inizio del ‘900, vide la nascita del pregiatissimo Sassicaia, e Cantina di Santadi che negli anni ’60 rinvigorì la coltivazione dei vitigni autoctoni sardi, oggi molto apprezzati in tutti i maggiori mercati internazionali. Agripunica è quindi il connubio tra grande tradizione toscana ed eccellenza sarda: un progetto che non avrebbe potuto realizzarsi senza la collaborazione di Giacomo Tachis, l’enologo di fama internazionale a cui si deve la rinascita del vino italiano e che è stato complice della splendida evoluzione della viticoltura sarda, insieme con il celebre Presidente di Cantina di Santadi, Antonello Pilloni.

Barrua e Narcao: le tenute Agripunica sotto il sole del Sulcis

Inverni miti e piovosi, estati calde e secche, venti costanti, soleggiamento abbondante e, soprattutto, il mare con il suo potere calmierante: questo è il clima che caratterizza il Basso Sulcis, nell’area sud-occidentale della Sardegna. Qui sorgono le tenute Narcao e Barrua acquistate da Agripunica nel 2002, puntando proprio sulla specificità di questo straordinario terroir, sassoso, mediamente argilloso e calcareo. Una premessa perfetta per la coltivazione di uve sarde e di alcune pregiate varietà francesi: il Merlot, il Cabernet e lo Chardonnay. L’alta qualità di questi vini è testimoniata dalla storia stessa della viticoltura in Sardegna, dove già i Fenici, tra il IX e il VIII secolo a.C., coltivavano eccellenti uve locali. La loro unicità, dalla fine degli anni ’90, fu sancita e regolamentata dai disciplinari che ne fissarono requisiti e condizioni di produzione. Nacquero così i vini I.G.T.Isola dei Nuraghi“.

Il legame tra vitigni e territorio

La composizione del suolo, risultato delle trasformazioni geologiche, l’andamento del clima e persino la presenza della macchia mediterranea con le sue particolari essenze, determinano le caratteristiche organolettiche delle uve sarde, espressione viva del territorio da cui hanno origine. In questa storia millenaria l’uomo è intervenuto affinando le tecniche di coltura, selezionando le bacche, integrandosi con la natura. Dal connubio di queste forze sono nati i vitigni autoctoni sardi. Se i vini bianchi sono freschi e fruttati, i rossi si distinguono per la grande eleganza, la morbidezza e gli intensi riflessi rubino, dono prezioso del sole che conferisce loro vigore. Moderatamente acidi, morbidi e ben strutturati vantano tutti una straordinaria qualità.

Barrua e Montessu: i grandi vini rossi firmati Agripunica

L’alta qualità dei rossi Barrua e Montessu è ampiamente testimoniata dagli esperti internazionali del mondo vitivinicolo: numerose le copertine, le recensioni e le attestazioni da parte di riviste del calibro di Wine Spectator e Gambero Rosso. Il segreto è nella sapiente miscela di uve tipiche del Basso Sulcis con vitigni francesi di grande pregio.
L’uvaggio del “Barrua I.G.T Isola dei Nuraghi” è composto da uve autoctone per l’85% e da uve francesi per il 15%. Il suo gusto morbido, avvolgente ed equilibrato è anticipato dal profumo speziato in cui si distinguono sentori di frutti rossi e liquirizia. Al palato si presenta sontuoso, con un finale persistente. Ottimo per accompagnare carni rosse, primi piatti saporiti e formaggi stagionati.
Il “Montessu IGT Isola dei Nuraghi” vede una maggiore presenza di uve francesi, pari al 40% dell’uvaggio. Il risultato è un vino dalla grande armonia, dal profumo elegante e fruttato. Alla degustazione mostra sentori di cappero e rosmarino, con un finale morbido e vellutato. Carni rosse o bianche, formaggi e zuppe sono gli abbinamento ideali.

Samas: il vino bianco a tutto pasto

Raccolte a mano all’alba, le bacche dorate del “Samas I.G.T. Isola dei Nuraghi” vengono lavorate a bassissime temperature, secondo il metodo della “criovinificazione“. Ciò conferisce maggiore ricchezza aromatica a quest’ottimo vino dal colore giallo paglierino, arricchito da tenui riflessi verdognoli. Il gusto armonioso e fresco, il profumo complesso e agrumato e la modesta gradazione alcolica ne fanno un vino perfetto per ogni momento del pasto. Ottimo come aperitivo, si abbina con equilibrio a tutte le portate a base di pesce e carni bianche. L’uvaggio è costituito dall’80% di uve sarde e dal 20% di varietà francesi.

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