Il vino bianco piemontese indicato con la sigla D.O.C.G. (denominazione di origine controllata e garantita) è sinonimo di qualità indiscussa. Scopriamo insieme le varietà più raffinate…da non perdere!
Vini piemontesi
Il vino bianco piemontese, grazie alla varietà delle uve coltivate nel territorio, presenta diverse sfaccettature sotto numerosi punti di vista. Scopriamo insieme le principali caratteristiche.
Erbaluce di Caluso
L’Erbaluce di Caluso è un vino bianco piemontese di colore giallo paglierino e dall’odore vinoso; il suo sapore è davvero caratteristico perché secco e fresco. Per questa ragione si abbina con antipasti, piatti di pesce e risotti delicati. E’ possibile inoltre trovarlo nelle tipologie di spumante, prodotto esclusivamente con metodo tradizionale/classico e passito: per realizzarlo, le uve di Erbaluce sono sottoposte ad un periodo di appassimento che dura dalla vendemmia fino al 1 febbraio dell’anno successivo.
Il Gavi
Il secondo vino bianco piemontese è il Gavi o Cortese di Gavi: questo ha un colore giallo paglierino più o meno intenso, profumo delicato e un gusto fresco ed armonico. Grazie a queste sue proprietà organolettiche, si accompagna agli antipasti a base di frutti di mare, di carni delicate e di verdure, ma anche a frittate e a torte salate.
In commercio esiste anche nella variante di vino frizzante. In questo caso viene realizzato con una tecnica speciale: prima di tutto le uve vengono trattate alla “pigiatura soffice”; in un secondo momento, il processo di vinificazione avviene tenendo sotto controllo la temperatura dei tini di acciaio.
Dalla seconda fermentazione – che avviene in autoclave con metodo Charmat – viene realizzato lo spumante. Per produrlo, all’indomani della vendemmia, l’uva viene lasciata fermentare per 25 giorni; in seguito riposa per i primi sei mesi in botti di acciaio inox e altrettanti nelle bottiglie per l’affinamento.
Una terza varietà è la così detta “riserva” spumante metodo classico, risultato di una vendemmia anticipata e rifermentazione in bottiglia secondo le regole del metodo classico.
Roero Arneis
Come ultimo, ma sicuramente non per importanza, abbiamo il Roero Arneis che ha un colore giallo paglierino, un odore delicato e può avere un eventuale sentore di legno. Ha un sapore elegante, armonico e tannico. Si trova anche come tipologia spumante: quest’ultimo, grazie agli odori fruttati e sentori di lievito, si abbina perfettamente alla crosta di pane e vaniglia. Il suo sapore spazia da brut naturale al dolce, presentandosi elegante e armonico con una spuma fine e persistente.
Vitigni Piemontesi
Il patrimonio vitivinicolo piemontese ha una storia secolare: la sua origine, risalente a tempi celtici, antecedente allo stesso impero romano, è una delle regioni con la più alta produzione vinicola.
Alla base della qualità dei vini insigniti del prestigioso riconoscimento D.O.C.G, si trovano le uve piemontesi che maturano principalmente nelle zone collinari ovvero le uve a bacca bianca della zona tra Biella, Vercelli, Alessandria e Cuneo.