Quattrocento anni di passione per un prodotto d’eccellenza

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Il legame del cognome Armani con la Valle dell’Adige è da ricercarsi oltre quattro secoli fa, quando il 7 dicembre 1607 Domenico, colui che porrà le basi per la tradizione di famiglia, firmò l’atto notarile con il quale prendeva in eredità tutte le vigne del padre Simone. Un documento giuridico, ad oggi conservato all’interno dell’Archivio Storico di Trento, che attesta l’inizio di un grande capitolo della storia del vino italiano, le cui vicende si intrecciano e sovrappongono con quelle del suo territorio. Poche sono le aziende che possono vantare quattro secoli di storia alle spalle, che sono valsi ad Albino Armani la stabilizzazione di un know-how guidato dall’elemento principale: la passione. La tradizione diventa il metodo che detta le regole per poter portare nelle tavole un prodotto di eccellenza. Il metodo di Albino Armani si compone di due aspetti imprescindibili: il rispetto per la natura e le sue leggi e la tenacia di saperle assecondare in accordo con i loro tempi. Sono proprio le sfide che la natura pone all’uomo a fornire uno stimolo continuo per l’azienda, forte della consapevolezza che quello del viticoltore sia uno dei mestieri più nobili che l’uomo possa svolgere. Si può parlare infatti di una vera narrazione collettiva, quella che da quattrocento anni ha il sapore delle tradizioni di famiglia ma che al tempo stesso si fa portavoce delle eccellenze di una regione all’avanguardia nella produzione vitivinicola.

Il viaggio di un uomo, la crescita di una professione

L’intuizione alla base dell’attività di Albino Armani è delicata e forte al tempo stesso: rispettare e valorizzare i luoghi dove il capostipite dell’azienda è nato. Fin da quando era piccolo, Albino accompagnava il padre nei peregrinaggi nel bel mezzo dei vigneti ed è lì che ha imparato a prendere confidenza con le viti e su cosa implicasse la coltivazione di una vigna. Il viaggio di quel piccolo bambino continuava poi quando il mosto veniva trasferito in botte: in questa fase Albino ha imparato il rispetto dei tempi, il ruolo dei materiali per gli affinamenti, le metolodogie per evitare i difetti in bottiglia e molto altro. Una volta acquisite le competenze tecniche, Albino apprende l’importanza di preservare il terroir, conoscendone le peculiarità. In un percorso che attraversa Valpolicella, Marca Trevigiana e le terre della regione Friuli, l’imprenditore impara come ogni terreno e ogni singola condizione climatica produca un effetto unico e irripetibile sull’uva. Forte di queste esperienze, la capacità di Albino Armani è proprio quella di creare un prodotto che possa raccontare tutte le caratteristiche del luogo di origine. Il viaggio alla scoperta di ciò che il vino può insegnarci non termina mai: ecco perché l’azienda investe molto nella formazione della propria squadra di professionisti enologi e crede fortemente nella contaminazione positiva con le reti di produttori locali. Questo perché al centro della scienza vitivinicola c’è pur sempre l’uomo, con la sua visione racconta una storia unica.

In viaggio per il Nord Est: i vini di Albino Armani

Albino Armani rientra in quel tipo di produttori che crede in una viticoltura priva di compromessi che soddisfino mere logiche commerciali: l’azienda infatti produce un vino che rispecchia questa filosofia. Un ritorno ad un approccio più diretto. Si parte dalla vigna, dove si fa quel che c’è da fare senza troppi fronzoli: un pensiero schietto, come i vini di quest’azienda. È importante considerare quest’aspetto in relazione all’evoluzione storica della cantina Albino Armani, cresciuta fino ad articolarsi in cinque distinte tenute: tre in Veneto (Valpolicella, Val D’Adige e Marca Trevigiana), una in Trentino Alto Adige e una in Friuli Venezia Giulia. La produzione dei vini si articola in monovitigni, autoctoni, sparkling e biologici e racconta le particolarità del vitigno, della zona o del metodo di produzione. L’offerta comprende una selezione con punte di innovazione degne di nota, tra cui il Prosecco Colfondo, un classico sur lie (ossia sui lieviti).

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