Spesso, accanto all’infinità di bicchieri trendy per l’acqua ed ai flûte a forma di cono rovesciato per lo spumante, nelle nostre credenze mancano differenti tipologie di bicchieri da vino.
Eppure, avere a casa un set di calici da degustazione, dal Ballon di grandi dimensioni al calice piccolo per i cosiddetti vini da meditazione, oggi è un vero e proprio must have.
La scelta, lungi dall’essere opzionale, riguarda inevitabilmente lo stile (un calice rende raffinata la mise en place), ma è soprattutto una questione di gusto. Il materiale prescelto, cristallo o vetro sottilissimo, le dimensioni, e ancor di più la forma del bicchiere da degustazione, esaltano le proprietà organolettiche del vino, le sue virtù e potenzialità.
I bicchieri per vini rossi giovani, di medio o lungo invecchiamento
Un evento memorabile merita di gran lunga una pregiata bottiglia di vino, così come un buon vino merita un calice adatto, che non ne falsi le variegate sensazioni durante la degustazione.
Quando la scelta della bottiglia ricade su un rosso giovane, come il Terre da Vino Barbera D’Asti Superiore DOCG La Luna e i Falò, o su un vino di media memoria, come il Desiderio Merlot Cortona DOC Avignonesi, il calice ideale è quello classico, panciuto ma con bordo notevolmente stretto. Questa conformazione esalta al meglio il profumo intenso ed armonico di entrambe le tipologie di vino.
I vini rossi strutturati e di lungo invecchiamento, come il Barbaresco Masseria DOCG Vietti, richiedono, invece, il calice Ballon con bordo aperto verso l’esterno, grande nelle dimensioni e dal caratteristico aspetto arrotondato. La struttura di questo particolare bicchiere da degustazione consente al vino di liberare i profumi complessi del suo bouquet, e di raggiungere le papille gustative in modo fluido.
Bicchieri per le diverse tipologie di vini bianchi e vini da dessert
Per un importante bianco, fermentato in barrique francesi, come lo Chardonnay Brandolini D’Adda Friuli Grave DOC, è preferibile un calice con apertura ampia e forma panciuta. Per un vino bianco giovane e fresco, come il Marenè Pigato Riviera Ligure di Ponente DOC BioVio, è indicato il calice a forma di tulipano, appena arrotondato, con leggera svasatura sull’imboccatura.
Per esaltare al meglio le sfumature complesse di champagne, come il Dom Perignon Vintage 2006, esistono calici specifici, con pancia leggermente allargata e bordo stretto. Per gli spumanti brut, secchi e semisecchi, come il Franciacorta DOCG Brut s.a. Contadi Castaldi, va benissimo il classico flûte stretto e allungato, che raccoglie gli aromi valorizzando lo sviluppo delle briose bollicine.
I vini da dessert, passiti o liquorosi, come il complesso ed avvolgente Passito di Pantelleria Donnafugata Ben Ryè DOC, vanno serviti in un calice che ne contempli i profumi, con pareti concave, più piccolo rispetto agli altri e ristretto verso l’alto.