Radikon

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Il Radikon è un vino tutto sommato giovane, che in breve tempo ha avuto enorme successo. In particolare grazie al processo di lavorazione che ne è alla base.

Andiamo a scoprire le caratteristiche di tale lavorazione, per poi soffermarci su una particolare tipologia di vino Radikon: l’Oslavjeg.

Storia del Radikon

La cantina Radikon è una cantina a gestione familiare dal 1980. Sorge sul Collio, in particolare sull’altura di Oslavia, parte interna di Gorizia. Si tratta di un terreno di 12 ettari, caratterizzato da una forte pendenza che naturalmente influenza il lavoro vinicolo. Sebbene sia difficile da lavorare, per le sue caratteristiche morfologiche, tale terreno si presta comunque ottimamente per la coltivazione delle uve.

La cantina viene inaugurata nel 1977 da Stanislao Radikon. E’ lui il primo a coltivare le viti. Inizialmente Stanislao, come tutti all’epoca, fa uso della chimica in campagna. Ciò che lo fa retrocedere da questo tipo di lavorazione è il risultato ottenuto: un vino non diverso dagli altri, omologato e che non lo soddisfa. Stanislao va alla ricerca di un prodotto originale diverso da quello di tutti gli altri. Bandisce totalmente l’uso di agenti chimici per implementare le colture, e passa alla macerazione delle bucce in tini di legno. Il risultato lo soddisfa pienamente: il suo vino, infatti, risulta essere originale e ricco di personalità.

L’Oslavje

Tra le diverse tipologie di vini Radikon, quello di maggiore successo è l’Oslavje. Un vino che, sin da quando fu introdotto per la prima volta sul mercato, ha subito riscosso enorme popolarità. L’Oslavje è il frutto della sintesi di Chardonnay, Pinot grigio e Sauvignon. Il tempo di invecchiamento è molto lungo e avviene prevalentemente in grandi botti di rovere.

L’Oslavje è un vino bianco. Forse il vino bianco più importante e conosciuto della storia del Collio e non solo, anche a livello mondiale. Le sue caratteristiche sono: sapidità, leggiadria e profondità. L’imbottigliamento avviene in maniera assolutamente naturale. Per l’Oslavje, come del resto per tutti gli altri vini Radikon, durante tutto il processo di lavorazione, non avviene alcun trattamento, ed alcuna aggiunta di conservanti. Possono essere presenti solo minime tracce di anidride solforosa derivante dalla fermentazione, quindi sempre all’interno di un decorso assolutamente naturale.

Quali sono gli abbinamenti che meglio si accostano a qualsiasi vino Radikon? Ve ne sono di diversi tipi. Sicuramente paste ripiene, ricette a base di funghi e tartufi. E’ altamente consigliato servire questo vino a temperatura ambiente, come per i vini rossi, in modo tale da non snaturarne le caratteristiche.

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