Quando si parla di Cartizze ci si riferisce ad una collina ricolma di vigneti per una lunghezza di circa centosette ettari, situata nel Veneto orientale, più precisamente a Valdobbiadene.
Cartizze è un luogo preciso dedito alla produzione di vino del comprensorio del Prosecco; non per niente Valdobbiadene è una delle aree centrali per la produzione di questa tipologia di vini. E’ perciò possibile sostenere che il Cartizze è un Prosecco, di tipo DOCG anche definito Superiore. La sua caratteristica peculiare è data dalla provenienza: un terreno piuttosto montuoso, originatosi dal sollevamento dei fondali marini. Rispetto alle basse colline o pianure dove generalmente il Prosecco è prodotto, la rocciosità del territorio contribuisce alla qualità delle uve che danno vita ad un vino con un colore più intenso e un odore più complesso. La produzione, circoscritta a quest’area, genera un vino di qualità, definito crù, una sigla sinonimo di eccellenza indiscussa.
Per chi ama questa tipologia di vino ed è curioso di provare il Cartizze, nei mesi di marzo e aprile si tengono numerose degustazioni proprio nelle aree di produzione.
Imbottigliare il Cartizze
L’imbottigliamento dei vini deve seguire un preciso percorso stagionale e rispettare il ciclo lunare, questo perché la luna esercita forza d’attrazione sui liquidi. Secondo l’antica tradizione di Valdobbiadene è con l’inizio della primavera che arriva il migliore periodo per l’imbottigliamento del Prosecco. Generalmente si imbottiglia nell’ultimo quarto di fase lunare ed in fase di luna calante, in quanto la forza attrattiva generata dalla luna in quel periodo favorisce il deposito di scorie ed impurità, lasciando il vino più limpido. In ogni caso è conveniente aspettare un clima mite.
La scelta del periodo di imbottigliamento è essenziale per garantire qualità, in quanto il prodotto è sensibile al processo di fermentazione in bottiglia.
Bisognerà rispettare alcune regole, semplici ma fondamentali: prima di tutto la damigiana contenente il Prosecco deve essere conservata in un luogo pulito, fresco, ed asciutto, ed il tempo di conservazione non deve essere superiore ai 20 giorni, per evitarne la fermentazione. Mentre, l’imbottigliamento deve avvenire in giornate soleggiate, solitamente in bottiglie scure per proteggere il liquido dai raggi solari, applicando una chiusura preferibilmente con tappo a corona.
Le bottiglie devono essere lasciate riposare in un luogo fresco, buio e asciutto con una temperatura costante tra 15/18°C per qualche mese, in modo che possa arrivare a compimento il processo di fermentazione e maturazione.
A questo punto il vino è pronto per esser distribuito, e la sua resa sarà migliore se servito ad una temperatura di 6-8°C.